Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge riproduce il disegno di legge presentato dal Governo il 21 febbraio 2002, di ratifica ed esecuzione dei Protocolli di attuazione della Convenzione internazionale per la protezione delle Alpi, fatta a Salisburgo il 7 novembre 1991, nella sua integralità, con tutti i Protocolli attuativi della Convenzione. Attuazione dei Protocolli che appariva del tutto conseguente all'approvazione della legge di autorizzazione alla ratifica della Convenzione, avvenuta a larga maggioranza da parte delle Camere.
      Nella XIV legislatura l'iter di questo importante, essenziale, provvedimento ha subìto, sino alla sospensione dell'esame da parte delle Camere, le gravi contraddizioni dell'allora Governo di centro-destra. Il testo è giunto alla seconda lettura da parte della Camera dei deputati privo del Protocollo sui trasporti, che aveva avuto il parere favorevole di tutte le regioni dell'arco alpino (parere che era stato previsto e reso obbligatorio appunto in sede di approvazione della legge di ratifica della Convenzione), dell'ANCI e dell'UPI, con una unanimità di consensi del tutto trasversale agli schieramenti politici.
      Gli impegni assunti dall'Italia in sede comunitaria e nell'ambito del proprio mandato, nel biennio 2000-2002, di presidenza della Convenzione delle Alpi e delle iniziative adottate per l'Anno internazionale della montagna, nel 2002, hanno formalmente sostenuto l'obiettivo della tutela dell'ecosistema alpino attraverso l'adesione e la ratifica di tutti i Protocolli di attuazione della Convenzione, e segnatamente dei Protocolli che configurano un essenziale rapporto fra la tutela dell'ecosistema alpino, le tematiche dello sviluppo compatibile e i problemi di ammodernamento delle nostre reti infrastrutturali:

 

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foreste montane, pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile, difesa del suolo, energia, protezione della natura e tutela del paesaggio, agricoltura di montagna, trasporti, insieme a quelli sulla composizione delle controversie e al Protocollo del turismo, di cui all'articolo 1 della presente proposta di legge.
      Tali impegni sono stati disattesi, o non attuati, su decisione anzitutto del Governo che ha avuto la maggioranza nella XIV legislatura e che nelle Commissioni di merito ha aderito al parere negativo del relatore di maggioranza, se non addirittura indicato in prima persona parere contrario all'attuazione di taluni o altri Protocolli (come nella Commissione trasporti della Camera dei deputati, dove il Governo è arrivato ad esprimere parere contrario al proprio disegno di legge. Un parere contrario ancor più incongruo giacché motivato, con presunti «profili problematici sotto il profilo della costituzionalità riguardanti il riparto di competenze tra Stato e regioni» determinati dalla riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione).
      Si tratta di scelte sbagliate che hanno reso più complessi i temi ed urgenti i tempi per le comunità dell'Arco alpino, per l'Italia e la sua collocazione europea.
      La XV legislatura ha dunque una prospettiva, a nostro avviso, ineludibile, affinché le ragioni di tutela e gli obiettivi di sviluppo si collochino in uno spettro di riferimento che non può essere separato da quello dell'Europa e dei Paesi confinanti.
 

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